Nel vocabolario universale, l’espressione “depressione” si usa per specificare una percezione di tristezza o la sensazione di “sentirsi giù, che noi tutti noi saggiamo di tanto in tanto, pure senza ovvie ragioni .
Nella depressione, intesa come disturbo di rilievo clinico (malattia), il sentimento di tristezza è soltanto uno dei vari sintomi che caratterizzano l’intero quadro clinico e che non ha relazione, oppure è assolutamente sproporzionato, rispetto a qualsiasi causa esterna che possa averlo provocato.
La depressione, intesa come patologia, è delineata da una trasformazione dell’intensità dell’umore, contrassegnata da infelicità, idee pessimistiche, diminuzione dell’interesse e delle attività (apatia), da senso di solitudine, sentimenti di colpa ed inadeguatezza e incapacità di provare piacere (anedonia).
Si riconoscono vari tipi di depressione, con vari livelli di gravità, i manuali diagnostici internazionali individuano due condizioni che sono rispettivamente denominate “Depressione Maggiore” e “Distimia”. Nella pratica clinica possono essere, tuttavia, descritte condizioni cliniche come la “depressione reattiva” (che consegue ad eventi o condizioni di vita), la cosiddetta “depressione mascherata”, che si presenta prevalentemente con somatizzazioni o l’associazione frequente della depressione con l’ansia (sindrome ansioso-depressiva).
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.) ha calcolato che entro il 2020 la depressione sarà la seconda causa di inabilità lavorativa subito dopo le malattie cardiovascolari.
È possibile che sia affetto da depressione se il soggetto presenta almeno cinque dei seguenti sintomi:
- umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni, (per es., ti senti triste o vuoto);
- intensa diminuzione dell’ interesse o del piacere di fare le cose;
- alterazioni evidenti dell’appetito, che spesso è ridotto, ma talvolta può presentarsi iperfagia;
- significativa perdita di peso, senza essere a dieta, o talvolta aumento di peso;
- insonnia o ipersonnia;
- agitazione o rallentamento psicomotorio;
- facile affaticabilità o mancanza di energia;
- sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi o inappropriati;
- ridotta capacità di concentrazione;
- indecisione nel fare le cose;
- pensieri ricorrenti di morte (non solo paura di morire);
- ricorrente ideazione suicidaria con o senza un piano specifico;
- tentativi di suicidio.
La depressione è, dunque, una patologia che può divenire anche grave, impedendo al soggetto di vivere la propria vita in maniera soddisfacente e talvolta può influenzare anche lo stato di salute fisica. Numerosi studi, infatti, hanno rivelato le correlazioni esistenti tra questa patologia ed i disturbi cardiovascolari, mostrando come tali soggetti abbiano un rischio molto più elevato, rispetto al resto della popolazione, di andare incontro ad episodi di infarto del miocardio o di ipertensione arteriosa.
Alcune importanti ricerche si stanno effettuando anche presso la S.U.N. (Seconda Università degli Studi di Napoli) a cura del Dott. Vincenzo Barretta e della Prof.ssa Katherine Esposito, volti a scoprire il legame esistente tra la depressione ed il diabete, tali studi saranno pubblicati su riviste scientifiche internazionali.
Le terapie oggi disponibili sono sicuramente efficaci e sono imperniate su approcci di tipo psicoterapeutico e di tipo farmacologico, a seconda del caso specifico lo specialista individuerà il tipo di trattamento più indicato.