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Programma terapeutico

Il programma di trattamento e riabilitazione del Centro Noesis

Programma_teraupetico

Il nostro programma terapeutico è incentrato su un approccio caratterizzato dalla:

  • sequenzialità, le varie fasi del processo terapeutico si susseguono in relazione ai bisogni ed alle risposte del paziente;
  • multidimensionalità, vengono prese in considerazione le varie dimensioni che concorrono a definire il tipo di disagio;
  • multidisciplinarietà, i professionisti operanti nel nostro Centro provengono da diverse discipline e formazioni (psicoterapia, psichiatria, psicologia clinica, riabilitazione psicosociale, tossicologia, counseling, agopuntura, nutrizione clinica);
  • integrazione ed interazione, delle varie fasi del processo con monitoraggio dei risultati degli interventi.

I metodi e le tecniche del trattamento, derivati dagli studi internazionali maggiormente accreditati sull’argomento, si rifanno, tra gli altri, alla psicoterapia breve di tipo cognitivo secondo il modello di Skinner, alla logoterapia di Frankl, alle teorie di Falloon sugli interventi familiari di tipo psicoeducativo, nonché a protocolli specifici di agopuntura.

Il tutto elaborato ed organizzato in un ottica multidisciplinare, multidimensionale ed integrata con alcune modifiche ed apposite integrazioni proposte ed elaborate dalla nostra èquipe. Agli strumenti di tipo psicologico, si affianca un approccio farmacologico specifico ed innovativo, elaborato in seguito agli studi condotti dal Dott. Vincenzo Barretta e dalla sua équipe, in grado di agire in maniera specifica sul “craving” da sostanze, sulla componente impulsivo/compulsiva della dipendenza da cocaina, nonché sull’eventuale psicopatologia associata.

Il percorso di cura e di trattamento è individualizzato.

Il percorso di cura prevede cinque fasi che potranno avvenire anche in maniera contemporanea:

1. La prima visita specialistica, viene effettuata al fine di valutare le condizioni generali di chi si rivolge al servizio, stabilire il piano di trattamento individuale e la diagnosi, nonché valutare la motivazione al trattamento. In questa fase, si considera oltre al disturbo specifico nel soggetto interessato, anche l’eventuale presenza e disponibilità di un familiare “chiave”.

2. La fase di disintossicazione o di sensibilizzazione laddove se ne valuti la necessità;

A proposito del processo di disintossicazione è opportuno chiarire alcuni concetti ed evitare possibili falsi miti.

Il termine disintossicazione, sebbene sia ancora molto utilizzato nell’ambito, contiene in sé una profonda ambiguità. Disintossicare significa eliminare dall’organismo sostanze tossiche, in questo caso la sostanza tossica è rappresentata dalla sostanza d’abuso. Eliminata quest’ultima non avremo ancora compiuto una vera azione terapeutica, ma soltanto eseguito quello che può essere considerato il primo passo di un processo di trattamento. I soggetti che si fermeranno a questa prima fase andranno incontro, con estrema frequenza, a recidive e ricadute, poiché non è stato attuato un vero processo di trattamento, ma è stata solo realizzata una mera terapia sintomatica su alcuni dei sintomi della patologia.

La terapia delle patologie da dipendenza non può fermarsi ai sintomi contrastando l’uso delle sostanze o l’adozione di comportamenti ossessivi e disfunzionali, essa deve lavorare soprattutto sugli aspetti profondi e modificare dinamiche complesse. Essa deve, in definitiva, curare il soggetto nelle sue molteplici dimensioni di funzionamento, in particolare la neurobiologica, la psicologica e la socio-relazionale.

3. La fase dell’intervento farmacologico è quella in cui si agisce specificamente sul “craving”
(desiderio compulsivo ed incoercibile) e sulla sintomatologia legata all’astinenza eventualmente ancora presente. Essa rappresenta il fulcro dell’intero percorso di cura, in quanto affronta gli elementi centrali della fenomenologia dell’”addiction” e pone le basi delle azioni da effettuare nella fase di mantenimento ed in quella relativa alla prevenzione delle ricadute. Nelle condizioni che non richiedono approcci farmacoterapeutici si procede a controlli e a monitoraggi clinici.

4. La fase di intervento psicoterapeutico affronta le problematiche relative all’abuso e alla
dipendenza dalle sostanze e dai comportamenti disfunzionali, favorendo lo sviluppo di strategie comportamentali, cognitive ed emotive idonee a facilitare il recupero. Costruisce una nuova condizione di benessere, riconoscendo i processi psichici che possono predisporre alla ricaduta e strutturando modalità comportamentali più adattive.

5. La fase dell’intervento riabilitativo e psicoeducativo rivolto al soggetto ed ai familiari, consentirà di individuare le più appropriate modalità di gestione delle varie problematiche. In tal modo, anche i familiari potranno essere opportunamente ed utilmente coinvolti nel processo terapeutico e potranno ricevendo supporto e sostegno emotivo.

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