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Shopping compulsivo

Lo shopping compulsivo rientra nella categoria diagnostica dei disturbi ossessivo-compulsivi ed è caratterizzato dal desiderio compulsivo di fare acquisti. Riguarda soprattutto donne di giovane età.

Esso, in realtà è noto sin dal 1915, anno in cui Emil Kraepelin, Psichiatra tedesco, lo identificò col termine di oniomania (dal greco onios = “in vendita,” mania = follia). Nel 1924 lo Psichiatra svizzero Eugen Bleuler lo inserì nell’elenco dei disturbi caratterizzati da “impulsi reattivi”. Non viene tutt’ora inserito come disturbo psichico a sé stante nel manuale diagnostico denominato “DSM-IV” (American Psychiatric Association), tuttavia dal 2001 viene riconosciuto come un Disturbo Ossessivo Compulsivo ed ha ricevuto attenzione da parte dei media.

I soggetti con questo disturbo comprano inizialmente per il piacere che si ricava da un nuovo acquisto, in seguito riportano uno stato di tensione crescente ed il desiderio di comprare si trasforma in un impulso irrefrenabile. In seguito all’acquisto compulsivo di oggetti di vario tipo, che il più delle volte vengono messi da parte, regalati o buttati via, si riscontrano molto spesso sentimenti di colpa e vergogna.

Occorre distinguere tra il vero Shopping Compulsivo e quello con funzione compensatoria (McElroy):

“La compulsione è un comportamento ripetitivo o un’azione mentale che non si può evitare di compiere, la cui finalità è quella di annullare o ridurre l’ansia ed il disagio e non invece quella di fornire gratificazione. Il soggetto si percepisce nell’assoluta necessità di attuare un determinato comportamento, senza scelta.La compensazione ha la funzione di alleviare le frustrazioni, consentire un temporaneo rilassamento, regalandosi un momento di piacere.”

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